La recensione di Unknown Pictures
Info
Anno
1989
Regista
Chris Walas
Durata
105 minuti
Genere
horror, fantascienza
Valutazioni
Visione solitaria
20/50
Visione in compagnia
25/50
“La mosca” in brevissimo (spoilers)
Lo scienziato Brundle (Jeff Goldblum) inventa una macchina che consente il teletrasporto. Durante un esperimento, il suo DNA si fonde con quello di una mosca trasformandolo in un mutante. Alla fine del film le sue condizioni psicologiche e fisiche degenerano facendolo diventare una creatura estremamente violenta. La sua ragazza, incinta di lui, si trova costretta ad ucciderlo.

In breve
Il figlio di Seth Brundle, Martin, adottato subito dopo la nascita dall’uomo che aveva finanziato gli esperimenti di suo padre, viene rinchiuso in un laboratorio per studiarne il comportamento. Il suo sviluppo è molto più rapido del normale per effetto della mutazione del suo DNA, tenuta a bada attraverso alcuni farmaci. Tuttavia, la situazione prende una piega molto diversa quando Martin scopre la verità sulla sua situazione.

Commento
Gli spettacolari effetti speciali non bastano a compensare la trama non particolarmente brillante. Il film riesce ad intrattenere bene all’inizio e verso il finale, ma la parte centrale non risulta così efficace.
Fu voluto dallo studio di produzione de “La Mosca” e la direzione fu assegnata al truccatore del primo film. Non aspettatevi che il sequel sia al pari dell’originale, guardatelo soltanto per curiosità e soltanto dopo aver visto il primo film, altrimenti alcuni passaggi potrebbero non essere chiari.
Le scene più belle (spoilers)
Scontro finale
Al minuto 90 circa
Martin, ormai trasformato in mostro, si vendica del suo tutore e lo trascina nella capsula di teletrasporto. Chi ha visto il primo film noterà che la mutazione finale del protagonista, per quanto ben realizzata, ha poco in comune con quella di suo padre.

Digestione alternativa
Come ogni mosca che si rispetti, anche Martin può sputare succhi gastrici. Il nostro eroe non esita a sfoggiare questa elegante abilità, sciogliendo la faccia di una delle guardie mandate a dargli la caccia.

