La recensione di Unknown Pictures
Info
Anno
1989
Regista
George Pan Cosmatos
Durata
98 minuti
Genere
fantascienza
Valutazioni
Visione solitaria
30/50
Visione in compagnia
20/50
In breve
Una grossa società ha creato una base sottomarina per estrarre argento dal fondale marino. Pochi giorni prima di tornare in superficie, le persone che lavorano nella piattaforma trovano per caso il relitto di una nave sovietica. Ciò che non sanno è che l’equipaggio dell’imbarcazione era stato la cavia per un terribile esperimento di alterazione genetica e che alcune tracce della mutazione sono sopravvissute all’interno del relitto.

Commento
Leviathan parte molto bene: all’inizio la storia ti coinvolge e ti incuriosisce. Purtroppo, si perde verso la fine, dove molte scene sono prevedibili, peggiorando la “visione in compagnia”. Prende un voto in più nella “visione solitaria” perché la storia e gli attori risultano in generale convincenti (fra gli altri, Peter Weller e Ernie Hudson).
Lo consiglio se cercate un film fantascientifico senza particolari pretese, ma, se siete dei fan di Alien, alcune somiglianze fra i due potrebbero infastidirvi (o, magari, incuriosirvi).

La scena più bella (spoilers)
Finale
Alcuni elementi di assurdità del finale gli conferiscono il titolo di “scena più bella”.
Gli ultimi tre superstiti della piattaforma riescono a raggiungere la superficie, lasciando la creatura negli abissi. Appena riemersi, vedono un elicottero e riescono a farsi notare. Proprio mentre vengono tratti in salvo, la creatura sbuca dal nulla e uccide uno dei tre. Il capitano della piattaforma riesce poi ad uccidere il mostro (facendolo saltare in aria) prima che possa provocare altri danni. Le cose che lasciano maggiormente perplessi sono l’inaspettata apparizione della creatura e la sua realizzazione, che costituisce il vero elemento trash del film.

