Showgirls

La recensione di Unknown Pictures

Info

Anno

1995

Regista

Paul Verhoeven

Durata

130 minuti

Genere

commedia, thriller

Valutazioni

Visione solitaria

25/50

Visione in compagnia

20/50

In breve

La protagonista

Nomi, una ragazza dal passato misterioso, giunge a Las Vegas in cerca di fortuna. In breve tempo trova un’amica, Molly, e un lavoro in uno squallido locale di lap dance. Le cose si mettono meglio per la protagonista quando riesce a superare un provino da ballerina allo Stardust, un celebre casinò. Da questo momento in poi, Nomi entra in contatto con il mondo dello spettacolo di Las Vegas e tutti i suoi lati più oscuri: droga, slealtà e disperato bisogno di fama.

Commento

Non si vede che è ambientato a Las Vegas

L’elemento thriller è praticamente inesistente e si limita alle misteriose origini della protagonista. In pratica, per 130 minuti facciamo un ripasso di anatomia femminile: Nomi stessa passa buona parte del tempo totalmente o parzialmente nuda. Nonostante questo dettaglio (gradevole o sgradevole che sia) e nonostante i molti punti deboli della trama, riesce a strappare una sufficienza nella “visione da soli” perché la storia incuriosisce. Non va oltre il 3/5 perché lo sviluppo lascia molto delusi, dato che non porta a niente: sarebbe stato interessante approfondire le sotto-trame, invece di dedicarsi al ripasso anatomico. È un peccato: sarebbe potuto essere un film molto più avvincente di così.

Sembra l’inizio di un pornazzo, ma sono delle normalissime prove di ballo

Potreste guardarlo anche solo per curiosità “storica”: assieme a Corsari (di cui abbiamo già fatto la recensione), è stato la causa del fallimento della Carolco Pictures (quella di Terminator 2 e Rambo).

I dettagli più “belli”

È difficile identificare le scene più belle in un film di questo genere, quindi mi limiterò a indicarvi i dettagli a cui prestare più attenzione durante la visione.

  • I dialoghi a volte sono allucinanti: vedere per credere. Per darvi un’idea, “è una tigre: sprizza erotismo da tutti i pori” risulta essere una delle battute più geniali del film.
  • L’unico personaggio che inserisce un minimo elemento comico è Henrietta: una corpulenta spogliarellista collega di Nomi. Le sue battute non sono dei capolavori, ma sicuramente sono più interessanti di buona parte dei dialoghi.
  • Provate a cronometrare il tempo in cui Nomi è vestita e quello in cui è nuda. Purtroppo, questa idea non mi è venuta in mente alla prima visione, quindi mi toccherà rivedere il film per confrontare i tempi.

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